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2016: PREMIO PER LO SVILUPPO E OCCUPAZIONE

Anche quest’anno la CNA provinciale di Ravenna ha riconosciuto il premio “Sviluppo e Occupazione” a undici imprese associate che nel corso del 2015 si sono contraddistinte per aver sviluppato la loro attività attraverso un aumento della loro base occupazionale (vai all'articolo)

Per il terzo anno consecutivo abbiamo, inoltre, aggiunto una sezione speciale per  premiare ulteriori tre aziende associate che si sono contraddistinte nell’arco dell’ultimo decennio per aver aumentato il numero dei lavoratori dipendenti o averlo mantenuto costante nel tempo. 

Sono pertanto 14 le aziende premiate in questa diciottesima edizione della manifestazione e  sono circa 250 le aziende che abbiamo premiato in questo periodo temporale.

Si tratta di un riconoscimento, per noi, importante e non formale perché le imprese associate oggetto del premio – alle quali eroghiamo il servizio paghe - dimostrano una volta ancora quanta vitalità, quanta forza e potenzialità sono racchiuse nel comparto dell’artigianato e della piccola impresa della nostra provincia.

E lo dimostrano soprattutto attraverso le loro performance di crescita qualitativa e quantitativa, la loro concreta capacità di affrontare le impegnative sfide dei mercati nazionali e internazionali, ma anche e soprattutto per il loro radicamento territoriale, cioè per il loro vero e profondo attaccamento al  territorio in cui operano producendo ricchezza e occupazione.

Queste sono le caratteristiche fondamentali di questo segmento di aziende – dell’artigianato e della PMI – che siamo fieri di rappresentare.

Lo dichiariamo con orgoglio, perché tutto questo si è realizzato  in un anno, il 2015  che - come è stato opportunamente rilevato dalla Camera di Commercio - ha confermato un  quadro, per la nostra economia, che permane negativo ma con una tendenza al miglioramento.

In questa situazione di costante difficoltà del nostro sistema economico il dato che ci preoccupa maggiormente riguarda la tenuta del sistema imprenditoriale, in particolare del segmento dell’impresa diffusa.

Al 31 dicembre 2015 erano iscritte presso la Camera di Commercio di Ravenna 40.498 aziende: la flessione rispetto  al 31 dicembre 2014 è stata di  236 unità, con un tasso di variazione del -0,57%.

La flessione nell’ultimo quinquennio è stata del 4,1%, -1733 unità imprenditoriali.

Rispetto alla media generale provinciale l’arretramento dal comparto dell’artigianato è risultato più pesante . Nello stesso periodo le imprese artigiane si sono ridotte di 195 unità, pari al -1,8% (sono 10.777 le imprese artigiane iscritte all’Albo al 21.12.2015). Negli ultimi  cinque anni il comparto ha perso  1023 aziende, - 8,6%.

Nonostante tutto, in questi anni difficili,  le imprese hanno compiuto il miracolo, hanno resistito e sono riuscite a stare sul mercato.

Oggi è indispensabile rimettere al centro dell’azione politica l’impresa da cui dipende il lavoro, riducendo su entrambi i fronti la pressione fiscale, ricollocandola in linea con le più competitive economie europee.

La ripresa può avvenire solo ridando linfa all’economia reale e pertanto risulta strategico favorire la nascita di nuove imprese dando priorità assoluta ai giovani, alle donne.

Perché se la crisi è ancora presente, è altrettanto vero che ci troviamo di fronte a un sistema di piccole e medie imprese che sta resistendo con determinazione, che sta contribuendo alla tenuta economica del nostro territorio e alla sua coesione sociale. 

Alla creazione di questi risultati positivi aziendali hanno influito diversi fattori: il capitale umano , le capacità manageriali dei nostri imprenditori,  il loro sistema relazionale, la voglia di innovare, di internazionalizzarsi e di rafforzare  le relazioni e i legami attraverso la costituzione delle reti tra imprese dei consorzi.

E’ sicuramente fondamentale l’impegno che imprenditori  e associazioni stanno mettendo in campo per fronteggiare la crisi, ma oggi ci vuole soprattutto uno sforzo straordinario per accelerare il processo di innovazione del sistema politico e istituzionale  del  Paese che deve passare, in primis, da un contenimento della spesa pubblica.

E ci vogliono risposte concrete e immediate per il sistema imprenditoriale su diversi fronti: contenimento della pressione fiscale, riduzione dei tempi di  pagamento della  pubblica amministrazione, semplificazione e snellimento burocratico, maggior accesso al credito.

Risposte indispensabili per vincere le sfide dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e  per rilanciare il made in Italy.

Il nostro slogan è: rimettere al centro l’economia reale per far ripartire la crescita del Paese.

Queste sono le sfide dell’oggi e del domani. Sfide complesse e  impegnative ma che devono essere vinte a tutti costi per portare il nostro sistema economico e sociale sulla strada di un rinnovato sviluppo.

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